[vc_row][vc_column][vc_column_text]
Era il 25 febbraio di quest’anno quando cominciò il “Tour dei quartieri” dei GrilliTreviso – attivisti del MoVimento 5 Stelle con l’obiettivo di incontrare i cittadini e discutere le proposte e le problematiche dei loro quartieri.
Un impegno che è durato 5 mesi, e che ha visto impegnato il nostro gruppo in 15 tappe, quasi 1.000 ore di lavoro, 20.000 volantini distribuiti, più di 200 osservazioni e proposte dei cittadini recepite. Un lavoro immane che ci ha arricchiti, stando sul campo, di una nuova consapevolezza relativamente alla città di Treviso.
Abbiamo frequentato e respirato l’aria e gli umori di ogni quartiere, toccato con mano i bisogni, verificato direttamente sul posto le criticità, piacevolmente sorpresi delle soluzioni semplici ma geniali che con poco sforzo risolverebbero molti problemi.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Risulta impossibile riportare nello spazio di un comunicato stampa tutto il materiale e le idee raccolte lungo questo percorso (a questo rimandiamo agli articoli specifici che abbiamo scritto per ogni tappa); qui facciamo sintesi e riportiamo solo le linee guida che i cittadini ci hanno indicato.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
-
Manutenzione di quartiere – Piccoli Interventi
In tutti i quartieri visitati sono emerse le richieste più o meno rilevanti di un miglioramento della manutenzione di quartiere.
Marciapiedi da sistemare, parchi da curare, buche e sicurezza del manto stradale, illuminazione. A questo si aggiungono le questioni ricorrenti della corretta funzionalità dei fossi e del sistema fognario che in alcuni quartieri ha mostrato i propri limiti.
Comunque nessuno ha chiesto grandi opere ma tanti piccoli interventi che servono però a restituire qualità e decoro al quartiere.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
-
Le opere – condivisione con i cittadini
Per quanto riguarda le opere un po’ più strutturate i cittadini si raccomandano che vi sia reale condivisione prima del percorso di progettazione e non dopo.
Gli incontri con i cittadini non devono essere fatti a decisioni già prese, quasi fosse solo un passaggio formale, ma devono far parte integrante del percorso decisionale.
Citiamo a titolo d’esempio alcune opere segnalate come utili: la rivitalizzazione del Prato di Fiera per portarlo agli antichi splendori e alla sua funzione di “prato”; un sottopassaggio, quanto meno ciclopedonale, in via Cacciatori che attenui l’isolamento del quartiere di Sant’Angelo e Santa Maria del Sile dal centro storico; una scuola materna per Monigo; soluzioni alternative per il IV lotto della tangenziale per alleggerire il traffico a San Giuseppe; sviluppare le vie ciclopedonali un po’ in tutti i quartieri; le questioni relative alla rigenerazione e al riutilizzo dei grandi stabili abbandonati (ex Enel, ex Consorzio agrario, ex caserma pompieri …).
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
-
Sicurezza – Guida pericolosa e presidio del territorio
In quasi tutti i quartieri è emersa la preoccupazione per la guida pericolosa. Due le tipologie di azioni da intraprendere: la prima quella di mettere in sicurezza (a volte rendere agibili) tutte le zone e i passaggi ciclopedonali, la seconda quella di porre in essere tutti gli interventi necessari per limitare la velocità delle auto.
Il crescente favore della cittadinanza per la “mobilità lenta” da effettuare a piedi e in bicicletta implica investimenti nel completamento del sistema delle piste ciclabili e della messa in sicurezza rispetto al traffico automobilistico.
La preoccupazione per la guida pericolosa in alcuni quartieri richiede interventi di restringimento di carreggiate, segnaletica intermittente, dissuasori estesi.
Sempre nell’ambito della sicurezza stradale, ma non solo, in vari quartieri i cittadini desiderano una più importante presenza e visibilità della polizia municipale. Non si tratta solo di guida pericolosa ma anche avere un segnale di continua presenza istituzionale per il monitoraggio delle criticità di un territorio che può comprendere anche situazioni di microcriminalità, accattonaggio e atti di vandalismo.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
-
Integrazione e momenti di incontro
I quartieri di Treviso si stanno popolando sempre più di stranieri di varie nazionalità. Parlare, conoscersi e capirsi diventa di fondamentale importanza per scongiurare il rischio che si formino comunità chiuse all’interno dello stesso quartiere con le relative tensioni che si sviluppano nei contesti sociali poco omogenei. Su questo molto farà la scuola, che in una decina d’anni abbatterà ogni barriera tra i ragazzi, ma è bene vi siano anche delle iniziative di aggregazione.
Tali iniziative dovrebbero essere leggere, non impegnative e di interesse generale, in modo che siano occasione per incontrarsi e fare quattro chiacchiere anche con chi arriva da altri paesi (piccoli corsi gratuiti, seminari informativi, piccole rappresentazioni teatrali, piccoli tornei, mercatini rionali). Niente comunità chiuse! Chi abita a Treviso, di qualsiasi nazionalità sia, deve essere prima di tutto “uno di Treviso”, far parte di una comunità, conoscerne le regole e prendersi cura del proprio quartiere.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
-
Nessuno deve rimanere indietro
Nel corso del nostro tour nei diversi quartieri abbiamo rilevato che aumentano anche i casi di marginalità sociale, dovuti all’attuale crisi. Un grosso sostegno da questo punto di vista giunge dalle parrocchie e dalle associazioni di volontariato, che intervengono in situazioni che le istituzioni non riescono a fronteggiare.
Sarà bene strutturare un servizio comunale in grado di far fronte alle crescenti difficoltà di alcune fasce di popolazione con azioni di sostegno e inclusione sociale. Al riguardo, per i quartieri ad alta densità di edilizia popolare il Comune dovrebbe studiare bandi specifici per portare anche famiglie non in condizioni di marginalità a insediarsi negli alloggi Ater; famiglie in grado di dare risorse al quartiere in termini di legami sociali e progetti di genitorialità. I quartieri ad alta densità di edilizia popolare non possono accogliere solo situazioni critiche: è a rischio la coesione sociale e la permanenza di servizi (scuole materne ed elementari, operatori del commercio di vicinato).
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
Apprendiamo con piacere che il nostro tour dei quartieri ha innescato preoccupazione e reazione negli altri partiti che subito sono corsi ai ripari proponendo le più diverse lusinghe di opere e interventi per i quartieri. Se lo avessero fatto prima forse sarebbero stati più credibili comunque siamo contenti di aver fatto loro una buona scuola.
Sono stati 5 mesi positivi e costruttivi, di intenso confronto con i cittadini. Ringraziamo tutti i quartieri per l’accoglienza e le segnalazioni.
E non ci sembra del tutto fuori luogo concludere con Dante…
“… e quindi uscimmo a riveder le stelle”*
*Dante, Inferno XXXIV, 139
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]articolo curato dagli attivisti: Michele Schiavinato, Domenico Losappio, Olimpio Zanchetta
comunicato stampa inviato a media e giornali il 09/09/2017
CLICCA QUI PER LASCIARE UNA SEGNALAZIONE PER IL TUO QUARTIERE
* * * * *
GrilliTreviso si sostiene grazie a DONAZIONI e autofinanziamento, se vuoi supportarci CLICCA QUI
Eventi e News direttamente sul tuo cellulare con il Canale Telegram: https://t.me/m5strevisonews
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]