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Riceviamo e condividiamo questo comunicato dell’E.N.P.A. Ente Nazionale Protezione Animali ONLUS Sezione di Treviso.
Condividiamo e appoggiamo al 100% l’iniziativa di sensibilizzazione rivolta alla difesa degli animali e di contrasto al maltrattamento degli animali nei circhi auspicando a breve l’approvazione di una legge nazionale che li salvaguardi e dia potere ai sindaci per imporsi nel territorio negando le autorizzazioni a chi vuole far business sfruttando gli animali.
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L’ENPA manifesta contro i circhi con animali a Lancenigo di Villorba
Ieri, sabato 3 giugno 2017, trenta volontari dell’ENPA della Sezione di Treviso si sono riuniti davanti al Circo di Vienna a Lancenigo di Villorba per esprimere il loro dissenso nei confronti dei circhi che usano ancora gli animali per il pubblico divertimento.
Il Circo di Vienna ospita struzzi, tigri, cavalli, pony, un bisonte americano, cammelli e dromedari. La Questura, preavvisata della pubblica manifestazione, ha controllato che tutto si svolgesse pacificamente e così è stato.
I volontari dell’ENPA hanno espresso la propria indignazione esponendo un lungo striscione con scritto “Animali schiavi per il vostro divertimento”, distribuendo volantini e mostrando ai passanti e a chi si apprestava ad entrare allo spettacolo delle 17.30 cartelloni di protesta verso l’uso, considerato anacronistico, di animali per lo spettacolo.
La protesta si è svolta in modo pacifico. “Qualche momento di tensione c’è stato solo quando un membro della compagnia circense si è avvicinato ai manifestanti affermando che nessuno di noi sapeva niente di come vengono trattati gli animali nei circhi e dell’attività circense” dichiara Claudia Mei, dell’ENPA di Treviso. “E in effetti” continua “ non si sa quanti siano gli animali utilizzati nei circhi e, cosa altrettanto grave, non si sa (o è molto difficile saperlo) a quanto ammontano i finanziamenti pubblici agli esercenti delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti”. In effetti non esiste un registro-anagrafe nazionale di accesso pubblico e gli animali vengono affittati e ceduti da una struttura a un’altra rendendo così impossibile, di fatto, sapere quanti siano gli esemplari di fauna esotica detenuti dai circensi. Inoltre i continui cambiamenti delle insegne dei circhi e delle varie società sotto le quali vengono fatti lavorare, rende difficoltoso per un comune cittadino sapere a quanto ammontano i finanziamenti del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) che vengono erogati tutti gli anni anche ai circhi con animali. “Sono entrati solo 26 adulti e 19 bambini allo spettacolo” afferma Claudia Mei “e un biglietto costa 10 euro: come può mantenersi una struttura di queste dimensioni? L’elettricità, le assicurazioni dei veicoli, le spese veterinarie, lo stipendio dei lavoratori, il carburante, le gabbie, l’affitto del terreno su cui si attendano: queste spese sarebbero sostenute con la vendita dei biglietti a quelle pochissime persone che si recano ancora al circo tradizionale? Ma per piacere. Qui ci sono troppe cose che non sappiamo e i soldi pubblici finanziano attività ormai superate. Oramai quasi nessuno va più al circo, eppure continuano a sopravvivere e ad attendarsi nelle nostre città coi nostri soldi. Dal 2010 al 2014 il FUS ha erogato più di 27 milioni di euro ai circhi e agli spettacoli viaggianti.”
“Ciò che viene obiettato più spesso dai circensi” afferma la Vice Presidente di Sezione Michela Monego “è che gli animali hanno spazio sufficiente e stanno bene. Purtroppo il parametro di riferimento per la valutazione del benessere degli animali è solo di natura clinica e solo parzialmente di carattere etologico. La verità è che animali che in natura hanno a disposizione territori immensi, sono costretti nei circhi a una vita innaturale e obbligati all’immobilità, tant’è che spesso manifestano il loro malessere con la comparsa di comportamenti stereotipati. E l’essere nati in cattività non fa venir meno la loro indole di animali selvatici”.
“Ormai è tempo che i circhi tradizionali si convertano in spettacoli senza animali, in cui giocolieri acrobati trapezisti e clown possano intrattenere il pubblico con qualcosa di realmente divertente” conclude il Presidente dell’ENPA della Sezione di Treviso Adriano De Stefano “ e non con show che sollecitano nei bambini risposte divertite di fronte alla pena e al disagio degli animali”.
ENPA Treviso.
SEDE RIFUGIO: Via Fossa, 5 – 31050 Ponzano V.to (TV) Tel/Fax 0422.484019
rifugioenpatreviso@enpa.org
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Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
(Mahatma Gandhi)
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Tutta la mia stima all’EMPA. I soli che possono opporsi a tutto ciò sono solo i 5 stelle. Brava gente vicina ai cittadini,il resto solo chiacchiere da bar.