Qual è secondo voi il mezzo più veloce per spostarsi da un punto all’altro della vostra città? L’auto? Il bus?
Risposta: la bicicletta !
Basta infatti osservare i diagrammi sui tempi di percorrenza del nostro territorio comunale, rintracciabili nella relazione del “BICIPLAN”(Piano della mobilità ciclabile comunale), per rendersene conto.
Questo dato è la ciliegina sulla torta per quanto riguarda la serie di vantaggi derivanti dalla mobilità su due ruote, già essendo ormai di comune conoscenza l’insieme degli altri vantaggi derivanti dall’uso di questo mezzo: il ritorno in salubrità psico-fisica; il risparmio economico rispetto all’uso dell’auto (in carburante e costo di parcheggio); il tasso di inquinamento atmosferico e acustico pari a zero.
Per troppi anni (anzi, decenni) quella che talvolta viene erroneamente definita “mobilità lenta” è stata considerata e trattata come una “Cenerentola”, e a quanto pare, cercare di porre rimedio a tale comportamento da parte delle recenti Giunte comunali di Treviso si è rivelata impresa ardua. Nella nostra città manca a tutt’oggi una rete completa di connessione ciclabile tra i vari quartieri che la compongono, anche se da qualche anno ci siamo dotati di uno strumento -il BICIPLAN- che ci guiderà verso la soluzione di questo annoso problema. Soluzione che, diversamente dalle previsioni fatte al momento della approvazione del BICIPLAN nel 2011 (7 anni per il completamento di tutte le opere previste, per una spesa di 7 mln di euro), richiederà non pochi anni a venire.
Ma quanto la bici sia a tutt’oggi trattata come una Cenerentola lo si può facilmente arguire pedalando per le piste e vie della nostra città. Ciò facendo, chiunque può accorgersi delle innumerevoli soluzioni di continuità delle nostre piste dovute a gradini, restringimenti e altri intoppi. Di esempi in tal senso ne avremmo a iosa, ma è sufficiente leggersi il servizio sullo stato dell’arte di un paio di percorsi ciclabili, analizzato nell’edizione della “Tribuna” del 24.05.16, per capire quale sia la situazione in generale.
Ci chiediamo quindi: a quando una dichiarata ed evidente intenzione della Giunta comunale di risolvere nel tempo più breve possibile l’insieme di quei piccoli ma indispensabili lavori necessari alla messa in sicurezza delle piste esistenti?
Ricordiamo agli attuali amministratori che le loro dimostrazioni di sensibilità in tema di mobilità lenta durante la campagna elettorale del 2013 ce le ricordiamo bene, e che da allora son passati già tre anni. Ricordiamo inoltre alla stessa che i soldi necessari alla realizzazione di tali lavori non dovrebbero mancare, dato che per la sicurezza stradale si può investire fino al 50% del ricavato dalle contravvenzioni emesse da parte del Comune. E a quanto pare, come incassi provenienti da multe siamo messi niente male (incassi previsti per il 2016: fino a 7 mln).