Esiste una progettualità per la cultura e gli spazi culturali a Treviso?
Martedì scorso si è tenuta la prima commissione consiliare, nel corso della quale si è svolta l’audizione dell’assessore alla cultura Franchin a proposito del futuro di Villa Margherita. L’assessore ha riassunto la situazione (peraltro ben nota da tempo) nel modo che riportiamo sinteticamente qui di seguito.
Dopo l’abbandono della villa da parte dei Carabinieri al Comune si è posta la questione della destinazione del corpo centrale, delle due barchesse e della foresteria: complessivamente 3300 metri quadrati di superficie coperta. Come è noto, il Comune ha pubblicato un avviso di interesse che prevedeva alcune caratteristiche: in particolare, le proposte dovevano riguardare l’intero complesso immobiliare e dovevano essere relative ad attività di alto livello culturale e formativo. Secondo una stima i costi di gestione dell’edificio ammontano a circa 150000 euro all’anno. Dal punto di vista manutentivo e conservativo, invece, la situazione è stata ritenuta sufficiente: sarebbero da risistemare soltanto i serramenti.
A tale avviso d’interesse hanno risposto gli Alcuni, il Consorzio del prosecco e una cordata costituita dal Conservatorio di Castelfranco e dall’Università Ca’ Foscari. Il Comune, ha comunicato l’assessore Franchin, è in attesa di chiarimenti circa la disponibilità economica dei tre soggetti concorrenti. A detta dell’assessore, il Consorzio del prosecco ha dimostrato capacità economica superiore agli altri due concorrenti e intende fare della villa un luogo di rappresentanza e di collaterali attività culturali gestite da altri soggetti. Già questa settimana era previsto un incontro tra Consorzio e Comune. Dunque la decisione circa la strada da intraprendere sembra presa, sempre che si trovi un accordo fra le parti.
L’intera vicenda lascia comunque alcune perplessità. Perché se da un lato è sacrosanto, in particolare in tempi di crisi, che le garanzie economiche costituiscano un requisito fondamentale, dall’altro si ha la sensazione che questo stia rappresentando l’unico tema al centro della decisione del futuro di Villa Margherita. A nostro parere è mancato completamente un disegno, un indirizzo che non poteva venire che dal Comune. Lo dimostra il fatto che i tre soggetti concorrenti svolgano attività del tutto differenti fra loro. Qual è la volontà del Comune? Perché sembra chiaro che l’unica preoccupazione dell’amministrazione sia quella di trovare “qualcuno con i soldi”, sul quale scaricare la “grana” della villa e le relative spese di gestione.
Sensazione che viene rafforzata dalle affermazioni di qualche consigliere di maggioranza che martedì, in commissione, ha affermato che bisogna essere realisti: si devono riempire quelli spazi di pregio che si possono riempire, mentre gli altri vanno soltanto conservati. Parole che suonano come una dichiarazione di resa senza condizioni! E che sono ancor più pregne di significato se si pensa che uno dei grossi problemi di Treviso è rappresentato proprio dall’assenza di spazi destinati a finalità culturali e sociali.
A nostro parere, un disegno più preciso di quel che si richiede a chi usufruirà della villa sarebbe stato indispensabile ed avrebbe potuto aumentare l’appeal del complesso stesso agli occhi di più soggetti, omogenei dal punto di vista delle attività in cui sono impegnati.
Ci piace infine sottolineare che sul finire della stessa assemblea, in seguito alla proposta di un consigliere di maggioranza, la commissione ha approvato all’unanimità la proposta di aumentare di ben 100000 euro i fondi alla cultura in vista della prossima variazione di bilancio, dunque entro fine novembre. Siamo felicissimi che questa sia la volontà della commissione: ci aspettiamo di vedere concretizzate queste parole e vigileremo affinché esse non restino lettera morta.