Alcuni giorni fa un devastante terremoto ha colpito il nostro paese
Molte persone, tra cui tanti bambini sono rimasti uccisi.
I soccorritori lavorano incessantemente da giorni. Molti i sopravvissuti, ma molti purtroppo le persone che non ce l’hanno fatta, tra cui tanti bambini, proprio perché, avvenendo di notte erano nel loro nido, nella loro casa.
Il sacrificio di un’esistenza per potere fornire ai propri cari quella serenità per poi affacciarsi al mondo della vita.
Ma la gente si dimentica, qualche informazione deviante a breve, farà abbandonare questa tragedia, lasciando spazio al dolore solo a chi ha vissuto direttamente questo tragico evento.
La ricostruzione di un paese, passa prima di tutto nella testa delle persone che non accettano più di essere usate, sfruttate e poi abbandonate. Le leggi ci sono ma non vengono rispettate, spesso poco menzionate, viene fatta poca informazione per ciò che è vitale ma molto per ciò che è superfluo.
Le normative parlano chiaro rispetto alla costruzioni antisismiche di edifici pubblici, che nel caso di questo terremoto sono crollati a differenza di ciò che si credeva.
Anche le case private hanno la possibilità di essere messe in sicurezza ma poco si dice in merito ed i cittadini è meglio che vengano tenuti allo scuro dei loro diritti ed opportunità.
Tanto poi chi va a controllare?
In riferimento alla ordinanza PCM 3274 del 20/03/203 e documenti correlati è chiara.
Gli incentivi e le detrazioni fiscali per case antisismiche possono essere sfruttate solo per quelle costruzioni che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità, per verificare se i nostri edifici rientrano in quella zona occorre consultare l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri numero 3274 del 20 marzo 2003, pubblicata nel supplemento ordinario numero 72 alla Gazzetta Ufficiale numero 105 del giorno 8 maggio 2003, recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”. Le zone interessate dagli incentivi sono quelle contrassegnate con i codici “1” e “2” presenti nell’allegato “A” dell’ordinanza.
Amatrice per capirci è indicata come zona 1.
Quello che auspichiamo, come Mu di Treviso è che, avendo finalmente un gruppo di cittadini al governo, questi vigilino sulla ricostruzione concreta di queste terre e che avvenga prima di tutto nella mente delle persone, nella consapevolezza dei propri diritti, nelle scelte lungimiranti per i loro figli e per coloro che purtroppo non ci sono più, nel non accettare scorciatoie e facili soluzioni nella ricostruzione di ambienti realmente antisismici.
Oggi però non è il tempo delle polemiche, ormai tutti sanno ciò che negli anni politicanti incravattati e funzionari compiacenti hanno ridotto la nostra Italia. Ora è il tempo di sostenere in qualche modo queste popolazioni.
Ed il pensiero va ai molti genitori, alle famiglie che devono sostenere i loro figli, ai tanti bambini che in questo evento hanno perso tanto, ma ricchi di risorse, nella misura in cui i loro genitori riescono a trovare le giuste energie per sostenerli e farli superare questo evento.
Il dolore per ciò che è avvenuto è in coloro che hanno perso tutto, in particolare la sicurezza e la fiducia.
La generosità del popolo italiano è così grande, che ad oggi pur interpellando associazioni e protezione civile, per sostenerle in qualche modo, sono state talmente efficaci che non necessitano di beni particolari.
Le emozioni che ci coinvolgono ora sono tante, la voglia di aiutare moltissima ma il rischio di essere più di intralcio in questo primo momento ci ha fatto riflettere sull’attesa per poi adoperarci in modo più adeguato.
Per questo motivo come Mu di Treviso vorremmo dare un contributo concreto alle popolazioni colpite dal sisma, ma attendiamo anche che, in questa prima fase, la macchina dell’emergenza svolga il suo operato in modo tranquillo per poi essere di sostegno in un momento di maggiore comprensione.
Le ferite si vedono e si rimarginano ma quelle nascoste nelle persone non si rimarginano mai, ma possono però essere alleviate con un sostegno non solo monetario ma anche e soprattutto nel vedere i propri figli che comunque stanno bene, ancora riescono a trovare un sorriso e rappresentano un futuro.
I bambini sono pieni di risorse e spesso il loro sorriso è quello che riesce a sollevare un cuore malandato, la ricostruzione vera deve essere fatta per loro, per il nostro futuro!