Un’altra vasta area confinante con il parco naturale del Sile verrà asfaltata; notizie informali ci dicono che sorgerà l’ennesimo distributore di carburante e forse anche una piccola struttura di vendita e somministrazione. Il Comune non dà spiegazioni e i giornali non indagano.
Se percorrete la tangenziale di Treviso, nel tratto di strada che va dalla rotonda dell’ospedale alla rotonda di Silea, noterete alla vostra destra che, nel silenzio assoluto di istituzioni comunali e mezzi stampa, una vasta zona è stata completamente spianata. La cosa ci ha lasciato scioccati e non ci si crede che sia stata fatta un’operazione del genere.
Ci ritroviamo a ridosso del parco naturale del Sile e, a quanto pare, là dovrebbe sorgere l’ennesimo distributore di benzina e carburanti vari. Ma l’area spianata è così vasta da far venire il sospetto che abbiano progettato, come pertinenza, anche un esercizio di vendita con somministrazione di cibo e bevande.
C’era bisogno di un altro distributore di carburanti nella zona? Visto che poco prima e poco dopo ve ne sono altri.
Nella regione più asfaltata d’Italia (il Veneto) bisognava proprio andare a distruggere un’area verde per una colata di cemento che per di più porta con sé rilevanti criticità inquinanti?
Secondo i dati Istat in veneto vi è una densità di distributori di carburanti semplicemente folle e inutile e inutile: vi sono 25,6 distributori ogni 100.000 abitanti; più addirittura della Lombardia che ne ha 21,5 ogni 100.000 abitanti. Per fare un paragone in Germania vi sono 17.7 distributori ogni 100.000 abitanti, in Francia 18,5, in Spagna 19,5.
Che senso ha? Proprio in un momento in cui la mobilità si sta spostando verso l’elettrificazione?
Chi ha dato quell’autorizzazione non gliene fregava proprio niente dell’equilibrio naturalistico, dei rischi inquinanti, del fattore idrogeologico, della fauna e della flora del parco del Sile. Un distributore di quella portata farà aumenterà l’inquinamento sopra e sotto il suolo; inquinamento acustico, atmosferico e chimico… tanto più se attirerà molti clienti perchè accompagnato da un esercizio di vendita al dettaglio e magari anche di somministrazione cibo e bevande.
Molti non sanno infatti che un distributore di carburante inquina anche il sottosuolo tanto che quando viene dismesso tutta l’area deve essere bonificata e i fanghi asportati vengono classificati come materiale altamente inquinante … e in quel punto siamo vicini al Sile.
Asfalto e speculazioni, speculazioni e asfalto; questo è la strada autodistruttiva che ha imboccato il Veneto e chi lo governa. La legge sul consumo del suolo di Zaia è una farsa; serve a solo a far ridere gli urbanisti di tutta Italia e a pavoneggiarsi nei comunicati stampa e nelle comparsate televisive. Ma nel concreto vale zero.
Ma esiste ancora in veneto qualcuno che difende il nostro territorio si o no?
Preferiamo dormire sul divano con il telecomando in mano senza occuparci della nostra terra?
I giornali e tele televisioni locali, oltre a coprire le spalle alla Lega su qualsiasi cosa, fanno anche un po’ di sano giornalismo o no? C’è ancora qualcuno che fa libera informazione in Veneto?

