Mobilità a Treviso.
Spesso si tende a vivere in centri urbani dove muoversi in modo sostenibile è più sicuro, conveniente e veloce.
Bisogna investire sulla sharing mobility, rivoluzionare la riqualificazione degli spazi pubblici, aumentare reti ciclabili e pedonali e rivoluzionare completamente il trasporto pubblico.
Oggi il traffico automobilistico europeo viene percorso per coprire, in media, una distanza di circa 5 chilometri.
Io penso che potremmo farlo tranquillamente in bicicletta e che ci farebbe pure bene.
Viviamo in un periodo particolare che ci ha dimostrato quanto velocemente dobbiamo adeguarci alla realtà attuale e controllare i fenomeni che ci toccano.
Ad aprile il Paese si è impegnato in un piano emergenziale per la mobilità urbana con il Covid ci siamo resi conto che uno dei più grandi nostri problemi è quello dei trasporti.
Quello di cui abbiamo bisogno è una visione per il futuro, dobbiamo pensare a città dove, grazie alle nuove innovazioni, muoversi senza auto è più sicuro, conveniente e veloce. Per farlo è necessario destinare nuove risorse, ad esempio, ai trasporti e alla viabilità ciclabile.
Nel Recovery Plan presentato dal governo italiano i trasporti e le ciclabili ci sono, forse non sarà sufficiente l’investimento, ma è già un punto di partenza.
Quello che auspico partendo dalla mia città Treviso è che gli spostamenti avvengano sempre di più a “emissioni zero”, a piedi, in bici, in bus elettrico, in treno, con mezzi elettrici, dal monopattino all’auto, privati o in condivisione.
Considerazioni tratte da: Trasporto Intelligente
Author: Giuliano Guidotto MeetUp Treviso
Figlio di camionista, nasco a Treviso nel 1963 e dopo un infanzia trascorsa a salire e scendere dai mezzi pesanti che possedeva mio padre, nel 1984 con molto orgoglio ho raggiunto l’obiettivo che mi ero posto allora, possedere tutte le patenti di guida come mio padre.
Dovete sapere che la prima cosa che fece mio padre quando io nacqui, ( mio padre è deceduto quando io avevo 13 anni e lui 44)
fu quella di sedermi sul volante del suo camion, da allora non ho mai smesso di seguire appassionatamente le sue orme.
La passione per il trasporto e per la motoristica in generale ce l'ho nel sangue, negli anni ho conseguito studi ottenendo la formazione professionale in meccanica-termica, in oltre ho ottenuto l'Attestato di capacità professionale all'esercizio dell'attività di trasportatore di merci su strada nazionale ed internazionale. (regolamento CE n. 1071/2009)
La mia passione per il trasporto mi ha permesso di fondare l' Associazione "AAMIT Associazione Autisti Magazzinieri Impiegati del Trasporto" www.aamit.it con lo scopo di favorire l'aggiornamento l'arricchimento culturale e professionale e sviluppare forme di cooperazione e solidarietà tra gli associati.
Organizzo varie incontri formativi annuali per gli attivisti per approfondire il tema del trasporto pubblico e del trasporto merci.
Collaboro fattivamente con i nostri portavoce, al parlamento Europeo e a quello Italiano nelle varie commissioni Trasporti.
Ho presentato anche alcune bozze per interrogazioni parlamentari.
Ho lavorato diversi anni in una azienda di trasporto pubblico locale, prima come autista, poi come responsabile rifornimenti e collocazione parco mezzi, in fine come addetto alla biglietteria.
Ora lavoro presso una grossa azienda di trasporto mobili, nella quale mi occupo della logistica in generale, della gestione del parco mezzi, ma in particolar modo della formazione professionale degli autisti.
Ho sempre creduto in un concetto di formazione permanente come strumento per l'accrescimento professionale e sopra tutto umano per lo sviluppo della consapevolezza che in infine è vera e propria fonte di libertà.